venerdì 2 ottobre 2009

Elementi teorici e strutturali del report: Dimensioni, Misure, Aggregazione, funzioni di aggregazione

Il report aziendale è uno strumento che consente di valutare, attraverso informazioni prelevate da archivi diversi, lo stato di salute di una qualsiasi società di persone o di capitali. Esso aggrega in un unico documento tutte le informazioni indispensabili per esaminare in modo dettagliato la situazione economica, finanziaria e societaria di qualsiasi impresa italiana, per valutare rapidamente la solidità patrimoniale di fornitori, clienti e concorrenti e per mantenere sotto controllo i rischi di credito e commerciali.
Grazie all'accesso alle fonti pubbliche di tutto il territorio nazionale (Camere di Commercio, Tribunali e Uffici di Pubblicità Immobiliare), il Report Impresa integra:
• i dati identificativi del soggetto richiesto.
• per le società di capitali, i dati sintetici di bilancio su fatturato, valore della produzione e numero di dipendenti
• i codici RAE (Ramo di Attività Economica) e SAE (Settore di Attività Economica)
• l'elenco dei soci e degli esponenti d'impresa e le loro cariche in altre società
• i protesti su sede ed esponenti d'impresa
• le informazioni pregiudizievoli su sede ed esponenti d'impresa
• l'elenco delle società controllate e collegate
• le informazioni sulla sede e sulle unità secondarie
• le procedure concorsuali in atto
• gli abstract delle notizie pubblicate da oltre 130 quotidiani nazionali, regionali e locali sull'impresa
• il rating, che consente di avere immediatamente un quadro generale dell'affidabilità di un'impresa.
• a richiesta, i Bilanci Riclassificati, per conoscere il reale stato economico delle società di capitali e per contestualizzarne le performance all'interno del settore d'appartenenza.



.Ogni report è costituito da due elementi fondamentali:Dimensioni e Misura. Dimensioni: i caratteri che si misurano sulle unità statistiche; costituiscono la parte del report che non cambia, come ad esempio l’anagrafica dei clienti. Solitamente non si considerano più di due dimensioni in quanto il report deve essere di facile lettura, per permettere all’interessato di ottenere tutte le informazioni necessarie nel modo più semplice e rapido possibile. Per questioni di praticità però si può considerare più di un carattere su ciascuna dimensione (ad es. città e paese insieme), per cui le singole modalità diventano coppie; si parla quind di “carattere derivato”.
Misura: qualsiasi eleborazione (funzione generale) calcolata su unità statistiche che soddisfino la condizione di possedere una certa combinazione di modalità; si tratta dela parte quantitativa del report che scaturisce dall’operazione di aggregazione della matrice dei dati, come ad esempio la somma dei soldi spesa da ciascun cliente.
Per procedere alla costruzione di un report bisogna risalire alle relazioni esistenti tra le diverse tabelle, al fine di riunificare l’informazione frammentata; si ricorre pertanto a strumenti di reportistica ad hoc. L’operazione alla base della creazione di un report è esattamente opposta rispetto a quelle effettuata per la distribuzione dei dati all’interno dei database. Mentre in questo caso si lavora a partire dal principio di economicità per cui si applica il processo di normalizzazione dei dati (volto ad evitare la duplicazione e l’inconsistenza dei dati, garantendo al contempo l’integrità referenziale degli stessi), nel primo caso vige la logica della replicazione dei dati allo scopo di ricongiungere le informazioni.
Perchè il report è diverso da una semplice struttura tabulare?

In primo luogo è opportuno evidenziare che il report è una struttura complessa che non si limita, come un tabulato, a riportare i dati di una tabella, ma opera una “join” (unione) di più tabelle.
La seconda fondamentale differenza sta nel fatto che mentre in una stampa tabulare i record si riportano singolarmente, nel report si effettua sempre un’operazione di aggregazione (che può essere una somma o una differenza, così come una media, una moda, ecc.). Dunque il report è una struttura che deriva dall’aggregazione della matrice dei dati, che a sua volta corrisponde alla join arbitraria di un numero arbitrario di tabelle, utilizzato come base di partenza per la reportistica.
Dato che il report è un documento visionato da tutti gli stakeholders interni ed esterni dell’azienda, la componente “aspetto”, vale a dire il layout della presentazione, ha importanza fondamentale.

Nessun commento:

Posta un commento